Andrea Cominola and Emanuele Mason

Metodi e modelli per la valutazione dell’interazione tra regime idrologico ed ecosistemi nei corpi fluviali: applicazione al Ticino sublacuale.

Ordering of the alternatives according to the indicator used in the Verbano project and IHA indicators.

Ordering of the alternatives according to the indicator used in the Verbano project and IHA indicators.

Supervisors: R. Soncini-Sessa, A. Castelletti, F. Pianosi (University of Bristol)
Publications: none

L’acqua è una risorsa dalla quale l’uomo non può prescindere, essendo essa fondamentale per il soddisfacimento di molte delle sue necessità. L’uomo, nel tempo, ha pertanto cercato di controllare la risorsa, per poterne usufruire in maniera più efficiente coerentemente con i propri bisogni ed obiettivi, quali possono essere fornitura irrigua, fornitura alle centrali idroelettriche, navigazione, ecc… Le azioni antropiche di controllo della risorsa sono la costruzione di strutture, come le dighe, e la progettazione di politiche che regolino i rilasci da tali strutture; queste forme di regolazione agiscono su livelli e portate, alterando quelle che sono le loro condizioni naturali, le quali, prima di venire mutate, hanno guidato l’evoluzione di habitat ed ecosistemi. Nasce allora l’interesse verso l’ambiente e si sviluppa, nella prima metà degli anni ’90, una nuova disciplina, l’ecoidrologia, la quale ne unisce discipline preesistenti, ovvero ecologia ed idrologia. Gli oggetti di studio di tale oggetto sono l’individuazione della tipologia degli impatti che la regolazione antropica genera sull’ecosistema e la quantificazione della loro entità.

Il presente elaborato descrive proprio uno studio di carattere ecoidrologico, eseguito con un duplice scopo. Il primo, di tipo cognitivo, è la revisione degli strumenti esistenti di analisi quantitativa (modelli ed indicatori) per la stima delle interazioni fra regime idrologico ed ecosistemi nei corpi fluviali e per la valutazione dell’impatto ecologico causato da variazioni indotte dalle attività umane nel regime idrologico stesso. Il secondo, operativo e di sperimentazione, è l’applicazione ad un caso di studio reale (Ticino sub lacuale) degli strumenti individuati, al fine di valutarne la reale funzionalità, applicabilità e limiti. Nell’ottica che ha condotto la redazione del presente elaborato, lo studio non è fine a se stesso, ma si spinge oltre, volendo capire come queste informazioni possano essere integrate nella gestione della risorsa idrica e nella pianificazione di politiche di regolazione.

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